7° Congresso AMIT

14-15 Marzo 2019

PRESENTAZIONE

Il VII Congresso AMIT ha come obiettivo primario la presentazione ad un pubblico di professionisti delle più significative novità nel campo delle malattie infettive con particolare attenzione alla gestione delle patologie da batteri multi resistenti (MDR). In un contesto di scala globale, il problema delle patologie da MDR è sempre più attuale e tutte le istituzioni internazionali (WHO, OCSE, CDC, ECDC) hanno sviluppato algoritmi e linee guida di gestione sia epidemiologica che della prevenzione e della terapia. Nel VII Congresso AMIT tali aspetti saranno sviluppati in diverse sessioni dai più importanti specialisti nel campo degli argomenti evidenziati nel programma.

Attualmente, tutte le organizzazioni sanitarie sono orientate a modelli di gestione tipo “One Health” dove l’obsoleta visione binaria tra ospedale e territorio, che considera solo due singole entità, è largamente superata. L’attuale modello riconosciuto a livello internazionale è considerare come primario il mantenimento dell’equilibrio ecologico tra salute umana, animale ed ambientale dove ognuno di questi insiemi gioca un ruolo fondamentale nel determinismo delle patologie da MDR. Infatti, se vengono somministrati antibiotici negli allevamenti animali per la prevenzione delle infezioni, il rischio di induzione di resistenze non si esaurisce solo a tale livello ma coinvolge anche la salute umana. Nell’uomo i tassi di resistenze a livello globale sono molto differenziati nei vari Paesi e dipendenti da vari fattori. In Europa sono diversi i consumi degli antibiotici sia a livello comunitario che ospedaliero, i protocolli di “antibiotic stewardship” non sempre sono presenti a livello di scala ma a volte solo presso singole strutture. In tale variegato panorama i tassi di resistenza variano molto: ad esempio per KPC si va da circa il 5% dei paesi scandinavi ad oltre il 25% dell’Italia. Gli stessi tassi differiscono per quasi tutti gli altri microrganismi ad alta resistenza. In un tale contesto così diversificato si pone il problema di omogeneizzare a livello europeo i modelli di sorveglianza, controllo ed applicazione delle linee guida di terapia, fermo restando l’esigenza di considerare sempre l’epidemiologia locale come driver per le scelte gestionali.

Il VII Congresso AMIT evidenzia nelle varie sessioni molti aspetti di priorità tra gli ambiti di intervento: antibiotico-resistenza, infezioni correlate all’assistenza e le varie strategie da applicare: coordinamento ed integrazione funzionale tra i diversi livelli istituzionali e le varie competenze territoriali, la sorveglianza delle infezioni invasive da Enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE), il monitoraggio del consumo degli antibiotici in ambito ospedaliero e territoriale, la promozione della consapevolezza sull’uso degli antibiotici e la definizione di un programma di sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza.

Oltre al problema delle infezioni da MDR, è sempre di fondamentale importanza come priorità per il clinico considerare la scelte terapeutiche in rapida evoluzione nei pazienti affetti da infezione/malattia da HIV: attualmente sono a disposizione nuove molecole che evitano la tossicità nel lungo periodo e riducono il carico farmacologico complessivo. Notevolissimi passi avanti sono stati fatti anche per la patologie HBV ed HCV correlate. I farmaci attualmente a disposizione hanno un ruolo fondamentale oltre che terapeutico anche epidemiologico, in quanto consentono di arrivare ad una completa eradicazione della patologia come nel caso di HCV. Altro tema di grande attualità è l’importanza della gestione dei vaccini come “storico” ma sempre attualissimo e principale strumento per la prevenzione di tutte le patologie infettive.

Ancora una volta emerge come sia fondamentale, alle luce delle emergenze epidemiologiche batteriche e virali a volte drammatiche ed a livello globale, il ruolo dell’Infettivologo come attore principale nelle scelte diagnostiche e terapeutiche nel campo dell’antibiotico terapia, HIV, HBV ed HCV sia a livello dei presidi ospedalieri che a livello territoriale.